27 MARZO 2018
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Oggi abbiamo potuto fare esperienza delle  “Narrazioni da Museo a Museo”, programma del MAXXI- Museo nazionale delle arti del XXI secolo, a cura di Stefania Vannini (Funzionario del MiBACT), che mette in relazione patrimoni culturali diversi e pubblici multiculturali.

Dopo l’introduzione di  Alessandra Barbuto (Funzionario MiBACT, che dal 2006 al 2017 è stata Responsabile dell’Ufficio Conservazione e Registrar del MAXXI), l’installazione “The Emancipation Approximation” di Kara Walker è stata raccontata dai minori ospitati nel Centro “Aver Drom” (Centro Astalli) di via Villa Spada e coordinati da Alessia Malfanti e, successivamente, da adulti richiedenti asilo del Centro Accoglienza Speciale “Gelsomino”, accompagnati da Francesca Messineo.

L’opera “The Emancipation Approximation”, realizzata dall’artista afroamericana Kara Walker dal 1999 al 2003, è costituita da sagome umane a grandezza naturale di colore bianco, nero e grigio, che si dispongono sulle pareti dando forma a scene monumentali dal contenuto violento e macabro, ispirate agli orrori della schiavitù alternate a episodi mitologici, come quelli di Leda e il cigno. Il tema dell’opera, che rimanda agli stereotipi razzisti del popolo statunitense, ha dato origine alle riflessioni dei migranti sulla propria condizione attuale in Italia, tra stereotipi e pregiudizi, e sul difficile percorso di integrazione.

Dopo una pausa all’Accademia Filarmonica Romana, in cui il M° Domenico Turi ci ha condotto alla scoperta dei giardini e delle stanze dell’Accademia, la narrazione è continuata al Museo Nazionale etrusco di Villa Giulia.

“I musei archeologici sono musei del confronto fra culture, sono musei che narrano della trasformazione dei popoli” con questa frase ci ha accolto Valentino Nizzo (Direttore Museo nazionale etrusco di Villa Giulia) che, insieme a Romina Laurito (Archeologa del Museo nazionale etrusco di Villa Giulia), ha organizzato per noi un’accoglienza speciale, esponendo in biblioteca la Statuetta etrusca con Enea e Anchise sulle spalle in fuga da Troia proveniente dal Santuario (prov.Veio). La storia di Enea, l’eroe che si carica sulle spalle il padre e fugge da Troia per intraprendere  un viaggio in cerca di un nuovo destino, trova oggi attualità nell’esperienza dei migranti.  Zakaria, un ragazzo che frequenta il “CAS Gelsomino”, ha affermato che “Le storie dei popoli del passato potrebbero servire come la migliore guida del mondo contemporaneo”. Siamo poi andati alla scoperta delle collezioni, custodi anch’esse di storie e incontri tra popoli e culture diverse.