Di solito chi naviga su questo blog conosce “Art Clicks”. Se ci siete capitati per caso questo è un corso di formazione e co-progettazione interculturale organizzato dal MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo e da ECCOM – Idee per la Cultura. Ha dato l’opportunità a moltissimi operatori del settore culturale e sociale di incontrarsi e scambiarsi idee.
Così è nato “Guardo in alto. Atelier di pratiche interculturali”, un progetto pilota animato da una convinzione prima ancora che da degli obiettivi concreti. Utilizzare l’arte come mezzo di formazione e di inclusione, ispirandoci ai principi della cosiddetta pedagogia del desiderio la quale propone un’educazione che aiuti a dare spazio, riscoprire e coltivare i propri sogni, che poi significa anche imparare a fare scelte consapevoli per raggiungere degli obiettivi che all’inizio possono sembrare lontanissimi.
L’arte è per eccellenza un luogo di creazione e di sincretismo culturale, è uno strumento educativo e terapeutico per l’espressione di sé, facilita il dialogo e lo scambio interculturale, ha un enorme potenziale di inclusione sociale. A noi piace immaginare anche che il settore dell’arte e della cultura sarà sempre più centrale per la valorizzazione della diversità sociale anche in ambito lavorativo.
Importantissima è stata la fase di co-progettazione iniziale, necessaria per dare forma a un’idea iniziale un po’ abbozzata e primo passo per mettere in pratica i “principi fondanti” del percorso. Gli enti coinvolti sono tanti e molto diversi tra loro, li conoscerete poco per volta in questo e nei prossimi appuntamenti.
A febbraio gli studenti di una classe del Liceo Artistico Caravaggio e alcuni ragazzi migranti di CivicoZero e del centro di accoglienza Il Gelsomino si sono incontrati al MAXXI. E’ stata una giornata molto bella, con molte attività per iniziare a conoscerci.
Abbiamo parlato del progetto con i ragazzi che hanno conosciuto per la prima volta gli artisti che li accompagneranno in questa esperienza. Giuseppe Vultaggio – architetto – curerà un atelier di allestimento “per imparare a fare”, Industria Indipendente – di Erika Z. Galli e Martina Ruggeri – condurrà un laboratorio di comunicazione “per imparare a raccontare”. Poi un gioco ci ha aiutato a raccontare qualcosa di noi stessi, facendoci “scambiare personalità” per un minuto. E non abbiamo certo perso l’occasione per visitare la nuova collezione permanente del museo, che servirà da spunto per i nostri progetti artistici!
Stay tuned e sbirciate com’è andata dalle foto di Alessandro Schiariti!
“Guardo in alto” è un progetto di AREA06/Short Theatre, CAS Gelsomino, Fondazione Pastificio Cerere, PAV, Helia Hamedani e Musei Civici di Jesi in collaborazione con Liceo Artistico Caravaggio di Roma e Civico Zero.