Per il secondo incontro abbiamo organizzato una visita alla Fondazione Pastificio Cerere e uno sguardo alla mostra in corso “Libri per bambini con il culto dell’immagine” i ragazzi del Liceo Caravaggio, del CAS Gelsomino e di CivicoZero hanno esplorato le strade di San Lorenzo, storico quartiere del centro di Roma. Siamo così arrivati alla – bellissima e recentemente rinnovata – sede di CivicoZero, centro di accoglienza diurna per minori non accompagnati e partner costitutivo di questo progetto, dove i ragazzi sono finalmente entrati nel vivo delle attività, dividendosi nei due gruppi di lavoro. Il team di “allestimento”, accompagnato da Giuseppe Vultaggio, ha realizzato disegni utopici di una città alternativa, prendendo spunto proprio dalle architetture del quartiere San Lorenzo. Il gruppo di “comunicazione” guidato da Industria Indipendente e futuri redattori della fanzine che racconterà in modo davvero inedito la collezione permanente del MAXXI, hanno riflettuto sull’opera di Pablo Eucharren “llabotè Danlaru. L’immaginazione non ha bisogno del potere” (1977-2018) e su tematiche legate all’immagine del potere e al potere dell’immaginazione.
Ma è solo con il terzo incontro che entriamo veramente nel vivo con il lavoro degli atelier, ospiti questa volta del Liceo Caravaggio, sede operativa del percorso in cui verranno realizzate le nostre opere. Prima un brainstorming tutti insieme per trovare le parole chiave del progetto, da usare anche sui nostri social: #libertà #arte #diversity #inclusione #fraternité #beautifulart #artislife. Poi al lavoro! Il gruppo di allestimento lavora sull’immaginario urbano, modificandone il paesaggio con la tecnica del collage. Il gruppo di comunicazione inizia le attività con una chiacchierata informale e lavora sulla musica e le immagini del videoclip “Freedom” per parlare di libertà e del potere trasformativo dell’espressione artistica anche nella propria vita personale.
Per la quarta giornata l’appuntamento è di nuovo al MAXXI, per ritornare sui nostri passi e osservare la collezione del museo con uno sguardo nuovo e più maturo. I ragazzi di allestimento si concentrano in particolare su di un’opera il “Teatro del Mondo” (1979) dell’architetto italiano Aldo Rossi. Un teatro galleggiante che da Venezia viaggiò sul mare Adriatico per arrivare fino a Dubrovnik. L’idea del viaggio è importante per noi ed è per questo che ai partecipanti proponiamo incontri in diversi luoghi della città, lo spostamento e il percorso diventano terreno di scoperta della città. I ragazzi hanno lavorato sulla mappa di Roma, ricercando e tracciando le trame urbane dei diversi quartieri, stilizzandole poi in linee e forme astratte; cosicché la città diventi segno. Il gruppo di comunicazione ha aperto l’incontro con un gioco di interviste reciproche per scrivere le biografie dei partecipanti. Poi in coppia hanno osservato le opere esposte e ogni coppia ne ha scelta una, su cui confrontarsi collettivamente in seguito. Ecco materializzarsi la “zona di contatto”: luogo e occasione per conoscersi, esplorare concetti e nuove idee, far scaturire connessioni all’interno del gruppo. In particolare ci siamo soffermati sulle opere “Invisible man” di Yinka Shonibare Mbe (2018) e “Mare 12″ e “Somnum Rubrum” di Rafael Y. Herman (2012).
Nei prossimi tre incontri i ragazzi si impegneranno a realizzare le opere che presenteremo alla conferenza finale di Art Clicks il 16 e il 17 maggio e in tante altri luoghi nella città di Roma ma non solo… Stay tuned!